Oggi mi viene da urlarlo a squarciagola...pensando che al mondo c'è gente come questa:
chi, scaricato dalla fidanzata, la infama a più non posso dicendo che lo fa perchè è scritto in un testo di Zarrillo: ma per favore...pensa se ascoltasse la Pavone...datemi un martello...
chi, subito dopo essere stata a letto con te, dice:"Dai, adesso portami a casa che devo dormire con il mio ex!": la fiera degli ormoni impazziti o dei neuroni stecchiti?
chi, subito dopo essere stata mollata, in lacrime dice al suo ex:"Non me l'aspettavo, io ancora tre mesi li avrei sopportati": alla sagra delle opere pie...bisognerebbe farla santa...
chi in una settimana riesce a dirti che ti ama alla follia e che non le interessi manco per sbaglio: w la stabilità emotiva...
chi, quando le dici:"Ti vengo a trovare", ti risponde:"Ma, guarda, stasera sono a cena con amici, ma non mi va di chiedere se c'è posto anche per te": ma che gentilezza...
Popolo delle Persone Civili, oltre che Umane, riunitevi in unico coro e rispondete: MOBBASTAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!
P.S. Visto che tanto ne saranno capitate un sacco anche a voi, se volete lasciate anche le vostre esperienze nefande! E mo' basta...
Dopo i capovolgimenti degli episodi precedenti – dall'abbandono della palude alle blasonate nozze con la principessa Fiona – l'orco verde dalle orecchie a forma di trombetta, torna nel più politicamente scorretto dei cartoon per assicurare un degno successore al regno di Molto Molto Lontano. In una Hollywood rovesciata a immagine e somiglianza del mondo delle favole, il povero Re Harold, suocero ranocchio di Shrek e padre di Fiona, viene a mancare improvvisamente alla corte dei suoi cari. L'unico erede al trono, dopo il rifiuto incondizionato di Shrek, sembra essere un ingenuo sbarbatello che risponde al nome di Arthur. Insieme al nobile Gatto con gli stivali ("doppiato" da Antonio Banderas anche in italiano) e al logorroico Ciuchino, i tre eroi partono per una nuova avventura, proprio mentre il Principe Azzurro – stanco ormai di recitare in una platea indegna della sua bellezza – è pronto a meditar vendetta per riprendersi, insieme ai cattivi di tutti i tempi, il regno perduto. Metafora di un mondo cinico e senza speranza o semplice divertissement, l'odissea di Shrek regala ancora, nonostante il terzo "compleanno", un'ora e mezza di spensierata ilarità, aggiungendo alla già vasta galleria di personaggi, altri memorabili soggetti. Dal Mago Merlino depresso e arteriosclerotico – complice di un incantesimo malriuscito che metterà a dura prova i due baldi aiutanti di Shrek – al cattivo Capitan Uncino passando per un nano baby sitter, la saga va avanti a suon di risate e immagini spettacolari. Una grafica sempre più accurata sotto il profilo estetico e una storia che regala anche in questo episodio qualche spunto di riflessione, rendono unico questo gioiellino della DreamWorks che continua a far crescere e maturare i suoi protagonisti mettendoli a dura prova con se stessi e col mondo circostante. Se Shrek entra in crisi per un'inaspettata paternità (urlata da Fiona sul molo del Porto, prima della partenza), non va meglio al povero signor Gatto, latin lover incallito "costretto" a corteggiare ogni femmina che incrocia il suo cammino. Fra citazioni e sberleffi, il regno delle favole è molto molto più reale di quanto pensiate.